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Parlare di pace partendo da un racconto di guerra e commemorando le 20.000 vittime dei bombardamenti aerei del 43 a Foggia. È ciò che il presidente del Rotary club Foggia, Giancarlo Ciuffreda ha inteso fare mercoledì 19 luglio in una serata al Tennis Club. 

Non basta infatti raccontare la guerra, bisogna fare in modo che si costruisca una mentalità di pace, ha sostenuto nel suo discorso introduttivo alla serata. Pace, risoluzione dei conflitti, cooperazione tra i popoli, uno dei temi principali su cui ruota l’anno  del presidente internazionale Gordon McInally e del governatore del distretto 2120 Vincenzo Sassanelli, riassunto nel motto del presidente del Rotary club Foggia: il Rotary sinonimo di pace. 

Sì, perché come più volte ricordato dall’Immediate Past District Governor Nicola Maria Auciello durante lo scorso anno rotariano, le aree di intervento del Rotary mirano tutte, con il miglioramento della salute, del benessere e della qualità di vita nel mondo, al conseguimento della pace.

 

Foggia coventrizzata è stata la traccia della serata. Un tema che nasce dalla frase di Winston Churchill pronunciata dopo aver dato l’ordine di bombardare la nostra città esattamente 80 anni fa. Nel 1940 , Coventry, cittadina inglese, fu completamente distrutta dalle forze aeree tedesche perciò, Foggia, fondamentale snodo aereo ferroviario, andava “coventrizzata” cioè rasa al suolo.

Proprio per non enfatizzare queste dolorose ecco che ci separano e per iniziare a costruire un sentiero di pace, è stato organizzato un incontro online con il Rotary club Coventry. L’intenzione è quella di conoscersi, scambiarsi le proprie esperienze storiche di rotariani e concludere un gemellaggio, che-auspica Ciuffreda-conduca ad un gemellaggio anche tra le città oltre che tra i club Rotary. Non a caso nel Preambolo della Costituzione dell’UNESCO, l’Agenzia delle Nazioni Unite per “poiché le guerre hanno inizio nella mente degli uomini, è nella mente che bisogna costruire le difese della pace“, ricorda il Presidente Ciuffreda. 

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Durante l’incontro sono state descritte le caratteristiche delle due città e si è condivisa la volontà di rivedersi sia virtualmente che per uno scambio di visite magari per elaborare un progetto comune. Dopo il collegamento e l’ascolto dello splendido poema Ode alla mia città martoriata di Gianni Ruggero, un grido di dolore in vernacolo  sulle macerie della città distrutta dai bombardamenti, ha preso la parola il dottor Alberto Mangano, esperto appassionato della storia di Foggia e in particolare del funesto periodo della serie dei bombardamenti da parte degli alleati che colpirono la città dal 28 maggio al 19 settembre con, in particolare, la carneficina del 22 luglio che ha lasciato una profonda ferita nel cuore dei foggiani.

Foggia non è stata bombardata per caso, per una svista, non è stato un incidente di percorso ma era stata già individuata come bersaglio a causa della stazione, il più importante snodo ferroviario del sud e dei suoi ben 12 centri aeroportuali tra loro collegati. Mangano è anche l’ispiratore presidente del comitato per un monumento per ricordare le vittime dei bombardamenti del 43.pare 20.000, forse più, forse meno, sepolta in fosse comuni, molte senza nome senza volto. Un’attenta esamina storica la proiezione dei documenti autentici inediti ha concluso la serata. 

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Oltre ai numerosi soci partecipanti e tra gli ospiti sono intervenuti il dottor Massimo Levantaci e  il dottor  Roberto Parisi, giornalisti. Quest’ultimo in particolare ha ricordato il suo libro “Un treno per  la liberazione” dal quale Rai fiction ha tratto una narrazione su quei terribili giorni di ottant’anni fa. 

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Le conclusioni sono state affidate a Luigi Miranda , assistente del governatore Vincenzo Sassanelli che nel portare i suoi saluti ha sottolineato tre principi fondamentali: la pace, il bene comune, la libertà. Tre parole che conducono alla parola speranza, quella speranza da creare nel mondo come recita il motto del presidente internazionale fatto proprio dal governatore Vincenzo Sassanelli. 

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