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Nella ricorrenza del Giorno del Ricordo che si celebra il 10 febbraio, il Rotary Club Foggia ha reso onore alla memoria delle vittime delle Foibe e dell’Esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati.

 

Il ricordo dell’esodo e della tragedia è stato commemorato con la celebrazione della S. Messa officiata dal Don Daniele D’Ecclesia nella Cappella del Succorpo (Cripta) della Cattedrale di Foggia, cui ha fatto seguito la cerimonia di deposizione di una corona di alloro alle Stele di Piazza Martiri Triestini.

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Intervenendo alla manifestazione, il Presidente del Rotary Club Foggia, On.le Avv. Paolo Agostinacchio, ha riaffermato che “Il Rotary Club di Foggia, che condanna gli orrori del secolo ventesimo, dei genocidi perpetrati contro gli armeni, gli ebrei e non solo, non è indifferente alle vicende che colpirono le genti giuliano-dalmate, che avevano l'unica colpa di non rinnegare la loro italianità”.

“Il barbaro eccidio e la pulizia etnica contro gli italiani, in attuazione del disegno annessionistico slavo della Venezia Giulia, - ha soggiunto l’On.le Agostinacchio - furono duramente condannati dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che, il 10 febbraio 2007, sottolineò, in continuazione con l'orientamento già espresso dal suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi, la crudeltà degli eventi sanguinari ai danni degli abitanti di territori a maggioranza italiana”.PHOTO-2022-02-10-14-05-46 copia

“Il ricordo – ha proseguito il Presidente del Rotary Club Foggia - ovviamente si riferisce agli orrori degli infoibamenti ed anche alle vittime della repressione consumata a Trieste nel 1953 contro manifestanti che desideravano il ritorno di Trieste all'Italia, che veniva ritardato ingiustamente. Fu grazie all'impegno di questi Martiri, tra i quali, il giovanissimo Leonardo Manzi di famiglia foggiana abitante in Dalmazia e profuga a Trieste, che nel 1954 fu ripristinata l'amministrazione italiana  in Trieste, anche se, purtroppo, Fiume, Pola, Zara furono annesse alla Iugoslavia, oggi parti della Croazia e Capo d'Istria della Slovenia”.

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“I Martiri del 1953 – ha concluso l’On.le Agostinacchio - furono tutti insigniti di medaglia d'oro dal Presidente della Repubblica Ciampi per il loro eroico, patriottico gesto: medaglia d'oro che fu concessa anche a Norma Cossetto, stuprata ed infoibata dai partigiani slavi agli ordini di Tito, simbolo di tutte le vittime barbaramente trucidate e fatte precipitare nelle cavità carsiche”.

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