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La divinità di Maria ed insieme la sua umanità fuse in un appassionante ed appassionato racconto del Prof. Gregorio Vivaldelli sul palcoscenico del teatro “Umberto Giordano” durante una bellissima manifestazione svoltasi il 9 dicembre 2021 ed organizzata dal Rotary Club Foggia per ricordare i 700 anni dalla morte del sommo poeta, abbinando l’evento culturale alla raccolta fondi per la campagna internazionale per l’eradicazione della poliomelite “End Polio Now” della Rotary Foundation come illustrato – dopo i ringraziamenti ed i saluti formulati alle autorità rotariane, civili e religiose ed ai presenti tutti - nel discorso di apertura del Presidente Paolo Agostinacchio 

del Presidente Paolo Agostinacchio che con raffinato eloquio ha rappresentato il padre della Patria e della lingua italiana autore dell’opera definita capolavoro della letteratura mondiale, citandone alcuni significativi passi  tratti dal Canto VI del Purgatorio.

 

Ha poi dato la parola al Governatore del Distretto Rotary 2120, Gianvito Giannelli, che ha espresso elogi per la brillante duplice iniziativa in una serata condotta dalla impeccabile Antonella Quarato - in perfetta sintonia nel ruolo di presentatrice dell’evento su un tema “elevato e sublime” - che si è anche avvalsa della proiezione di un video per una breve descrizione della campagna internazionale giunta quasi al successo conclusivo.

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Un evento dedicato alla Donna, come riportato dal titolo “Donna, se’ tanto grande”, ed in particolare alla Madre (Maria nella Divina Commedia presente nelle tre Cantiche) attraverso un percorso compiuto da Dante che nel suo cammino viene accompagnato da tre guide: Virgilio, Beatrice e San Bernardo di Chiaravalle.

Il Prof. Vivaldelli, per la seconda volta ospite del Rotary Club Foggia nel prestigioso teatro “Giordano”, descrive partendo dalla “selva oscura” dove aleggia la paura per mancanze di prospettive e di speranze e con ciò collegandosi a fenomeni, sentimenti e stati emotivi provocati dalla recente pandemia da Covid a dimostrazione che contenuti e significati della Divina Commedia sono sempre attuali. Così l’esortazione a farsi aiutare per uscire da questa “selva oscura”, superare le nostre fragilità ed essere migliori di quanto lo siamo oggi, avere il coraggio della speranza e guardare con fiducia al futuro.

Anche nel Purgatorio è descritta la presenza di Maria, bellezza della bellezza, modello di virtù, in contrapposizione di esempi di vizi. Così il Prof. Gregorio Vivaldelli, biblista e saggista di fama internazionale, prosegue la narrazione con riferimenti alla vita reale quando racconta delle sette cornici (che rappresentano i peccati capitali) per superare le quali l’uomo deve capire come liberarsi dal vizio di ciascuna cornice e che “tutto ciò che percepiamo senza fare fatica è priva di valore”.

Infine, volando di cielo in cielo del Paradiso, Dante rivela di invocare mattina e sera “la rosa, il bel fiore (Maria) in che il verbo divino in carne si fece”, quindi immergendosi nella grande bellezza della preghiera che San Bernardo rivolge alla Madre di Dio, custode di misericordia, pietà e magnificenza, nell’ultimo canto del Paradiso. Qui il Prof. Vivaldelli, continuando anche ad avvalersi della proiezione di immagini di opere pittoriche e scultoree brillantemente commentate per rendere più aderente la visione alla descrizione dei riferimenti, si sofferma sui sublimi versi poetici e teologici: “Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’etterno consiglio”, ad attestare il valore dell’eternità nel grembo di Maria.

 

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L’approdo del viaggio di Dante è la libertà cercata, esaudita con la visione della Trinità, con Vivaldelli che chiude e urlando incita: “Buon cammino a tutti!”.

Conclude il lungo applauso di un pubblico grato che porta a casa riflessioni su cui vale la pena soffermarsi più frequentemente.

Michele Chiariello

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