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Nell’ambito delle iniziative culturali del Rotary Club Foggia, il Prof. Saverio Russo, Ordinario di Storia Moderna presso l’Università daunia, ha tenuto una raffinata conversazione con i Soci ed ospiti sul tema “Foggia dal Cinquecento al Settecento (ed oltre)”.

 

La conferenza, tenutasi giovedì 14 ottobre 2021, ha registrato la presenza di numerosi partecipanti che hanno apprezzato l’attenta e puntuale descrizione cronologica della vita della città di Foggia, tra pregi e difetti, in un’epoca di grandi contraddizioni come quelle che frequentemente viviamo oggi.

In sede di presentazione il Presidente Paolo Agostinacchio si è richiamato al suo motto “Tradizione e Futuro”, nel corrente anno rotariano filo conduttore delle iniziative del Club che nella circostanza dell’evento ha anche cooptato due nuovi Soci: i dottori Mario Affatato e Francesco Paolo Affatato che hanno avuto l’onore di vedersi appuntare la spilletta rispettivamente dal PDG Alfredo Curtotti e dal PDG Sergio Di Gioia.

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Prima di introdurre l’illustre relatore, il Presidente Paolo Agostinacchio ha ringraziato le Autorità rotariane intervenute, i Soci e gli ospiti, soffermandosi sulle iniziative poste in essere sulla base dei principi del servire e dell’amicizia rotariana. Poi, entrando nell’argomento della serata, ha evidenziato che “quanto è avvenuto in quei secoli non può non aver contribuito alla civiltà ed alla formazione di aspetti di costume nella storia della nostra comunità daunia”.

Il Prof. Saverio Russo, dopo aver citato le riflessioni di Vincenzo Salvato ed Antonio Ventura sulla storia della città di Foggia, ha svolto una sintetica panoramica descrivendo, da par suo, le fasi della crescita demografica dal 1468 (nuova sede della Dogana, all’epoca Foggia era più piccola di Lucera) al 1595 quando arrivò a contare oltre cinquemila abitanti, prima della tragedia della peste del 1596 che provocò duemila vittime, risalendo a seimilaottocento abitanti a fine secolo, diecimila nel 1721, diciottomila nel 1794 e ventimila agli inizi del 1800 (sorsero i primi borghi S. Antonio e S. Francesco Saverio).

“In quegli anni la città cresce di abitanti forestieri – ha ricordato il Prof. Saverio Russo – con oltre il 50% dei capifamiglia provenienti dalle zone baresi e campane, preminentemente avellinesi e salernitane. Purtroppo la Provincia intera non ha il controllo mercantile e quindi risulta più utile agli altri che a se stessa: dal commercio del grano a quello degli animali, formaggi, aglio, salnitro e sale; terra di servizio per altri territori. Tutto sfugge agli operatori locali, come all’epoca riferisce Camillo Porzio al Vice Re di Napoli, a beneficio degli abitatori forestieri che raggiungono strabilianti livelli di ricchezza, poi dirottati verso i loro luoghi d’origine. Quindi, nel 1727, Girolamo Calvanese descrive l’inizio di una mobilità in ingresso con la stabilizzazione di famiglie che entrano a far parte dell’élite, mentre l’attenuarsi della pressione ottomana favorisce i traffici lungo l’Adriatico, dando rinnovato impulso mercantile”.

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Ma il risultato è stato sempre quello che la provincia di Foggia sia rimasta terra di servizio di altri territori come il Regno di Napoli, di enti ecclesiastici e di cardinali fiorentini. L’elargizione di titoli di Marchese ha finito con il privilegiare il modo di vivere di rendita (per pochi) invece di favorire il mercanteggiare che avrebbe accresciuto il benessere (di molti).

Racconti e riflessioni di uno spicchio di storia della città di Foggia, presentati con necessaria sintesi per i ristretti tempi a disposizione, che hanno ricondotto a considerare una parte del passato non disgiunto dal presente.

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Prima delle conclusioni affidate all’Assistente del Governatore, Giulio Treggiari (“la piacevole conversazione del Prof. Saverio Russo ci lascia parole di fiducia e di speranza per il futuro”), il Presidente Agostinacchio ha espresso le felicitazioni del Club per l’Attestato Presidenziale conseguito per il raggiungimento di tutti gli obiettivi – nonostante le difficoltà Covid - anche lo scorso anno rotariano guidato dal suo predecessore Luigi Miranda.

Michele Chiariello

SALA

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