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Pubblicato: 23 Luglio 2021
Una data da scolpire nella memoria dei foggiani e soprattutto da non dimenticare dalle nuove generazioni quella del 22 luglio 1943, la giornata più sanguinosa dei bombardamenti che, dal maggio ad agosto di quell’anno, colpirono la città di Foggia provocando più di 20.000 vittime soprattutto tra i civili e distrussero palazzi, monumenti e chiese lasciando solo macerie, polvere e un tappeto di corpi, tra lacrime e sangue.
Una ferita profonda per la quale la città di Foggia è stata insignita della Medaglia al valor civile nel 1957:
“Resisteva impavida alle offese della guerra, sopportando con storico coraggio ripetuti bombardamenti aerei che causarono la perdita di oltre 20.000 cittadini, mai venendo meno alla sua fede nel libero avvenire della Patria”
e della Medaglia al valor militare nel 2007
“In occasione dei devastanti attacchi e bombardamenti aerei del 22 luglio e del 19 agosto 1943, la popolazione della città di Foggia seppe dare sublime testimonianza di coraggio e altruismo allorché, con spregio del gravissimo pericolo della vita in atto, suoi figli civili e militarizzati seppero tra immani difficoltà impedire che i rovinosi incendi fossero portati a conseguenze più gravi e le vittime moltiplicassero, prodigandosi, mentre gli spezzoni venivano ancora furiosamente lanciati, oltre che nei soccorsi, nel sottrarre con lucida e provvida determinazione a ulteriori deflagrazioni e distruzioni, i convogli ferroviari carichi di munizioni. Successivamente, nonostante quelle indicibili sofferenze e pesanti distruzioni, altri suoi figli trovarono la forza di opporsi in armi al nemico ostacolando, con rinnovato vigore, la manovra in ritirata delle truppe tedesche nei sobborghi della città, ormai sepolta sotto le macerie.”
Tutto questo ed altro, sono stati oggetto del Convegno dal titolo “1943-2021: PER NON DIMENTICARE” organizzato dal Rotary Club Foggia e dall’Università di Foggia il 22 luglio scorso alle 18,00 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia.
La Giornata dedicata alla memoria dei bombardamenti era iniziata alle 11,00 in Piazzale Italia dove, davanti al monumento ai caduti, il Presidente del RC Foggia, On. Paolo Agostinacchio e, in rappresentanza dell’Università di Foggia, il prof. Saverio Russo insieme ad un folto gruppo di rotariani del Club, hanno deposto una corona di fiori e osservato un minuto di silenzio.
Successivamente è stato deposto un cuscino di fiori davanti alla lapide che ricorda le vittime della guerra, nell’atrio della Stazione, in piazzale Vittorio Veneto e, a conclusione, il Presidente del Club e i numerosi soci intervenuti hanno visitato il Museo della Memoria, nato per la volontà e l’impegno del “ Comitato per un monumento in ricordo delle vittime dei bombardamenti del ‘43” il cui Presidente Alberto Mangano e i suoi collaboratori ci hanno accolto e accompagnato con grande competenza.
Nel pomeriggio, dopo gli Inni di rito, il Prefetto del Club, Elvira Prencipe ha salutato le autorità rotariane, civili e militari presenti: il PDG Sergio Di Gioia, l’Assistente della zona 3 del Governatore del Distretto 2120, Giulio Treggiari, il DGE Nicola Auciello, la Presidente Inner Wheel Irene Bonassisa, il Presidente Rotaract Simone Giannuario e la RD Rotaract 2022-23 Aurora La Torre, la Presidente Lions Club Foggia Arpi, Gloria Fazia, il Presidente del Comitato per un monumento in ricordo delle vittime dei bombardamenti del ’43, Alberto Mangano.
Ha letto il messaggio di saluto del Procuratore della Repubblica, Ludovico Vaccaro, impossibilitato a partecipare e ha rivolto i saluti e i ringraziamenti del Club per l’ospitalità al Magnifico Rettore dell’Università di Foggia, Pierpaolo Limone e alle professoresse Palmieri e Di Lascia per la collaborazione.
La parola è quindi passata al Presidente Paolo Agostinacchio che ha ricordato come la vicenda dei bombardamenti rappresenti una tessera importante nel mosaico della città e della nostra comunità.
Ha sottolineato come le motivazioni delle medaglie conferite sintetizzino la sensibilità e la capacità di resistenza della popolazione foggiana. Ha poi citato l’opera di Luca Cicolella, il giornalista che nel 1973 ha raccolto in un libro, “E la a morte venne dal cielo”, i terribili eventi del ’43 (trasformata poi dall’omonimo nipote in una straordinaria opera teatrale N.d.r.), soffermandosi su alcuni aspetti, l’orologio della stazione che segnava le 9,45 in una calda e afosa giornata di luglio, in una stazione affollata … una villa comunale gremita di bambini, mamme, anziani … parla di corse, di fughe, di paura, parla di un cielo che si oscura di aerei e di bombe che cadono sulla stazione e di convogli di infiammabili che prendono fuoco impedendo ingresso e uscite del sottopassaggio.
In un silenzio assordante e commosso, i numerosi convenuti hanno rivissuto, attraverso il racconto di Paolo Agostinacchio, i terribili momenti di quella giornata.
Ha preso poi la parola Saverio Russo, ordinario di Storia Moderna presso l’Università di Foggia con la sua relazione “Foggia: quei giorni del ‘43”.
Il Prof. Russo ha esordito spiegando il motivo per cui, pur insegnando storia moderna, il cui percorso didattico termina al massimo con il Risorgimento, è stato lui delegato alla relazione su un tema di storia contemporanea.
Ebbene la sua competenza nasce dalla raccolta ed edizione dei materiali riuniti, insieme alla moglie Marina Mazzeo, dello zio di Marina, Antonio Guerrieri (già presidente del RC Foggia n.d.r.) che per onorare la memoria del padre, Luigi Guerrieri, allora Preside del Liceo Classico e morto nel percorso dalla scuola a casa, davanti alla villa comunale a causa di una bomba, fece una accurata ricerca rivolgendosi agli archivi tedeschi, americani e tedeschi. Proprio da questo accurata ricerca e dal lavoro di storico di Russo, deriva una sua grande e specifica competenza dei fatti, avvalorata da documenti e reperti dell’epoca. Russo prosegue con il racconto degli eventi bellici dal 41 e della importanza strategica e militare di Foggia che la resero poi bersaglio dei bombardamenti.
Dopo questo avvincente racconto e l’esortazione finale sia da parte del Presidente Agostinacchio che del Prof. Russo a fare squadra per ricostruire nuovamente la città come avvenne dopo la fine della guerra mostrando nuovamente le caratteristiche di solidarietà e resilienza della popolazione foggiana, ha concluso i lavori Giulio Treggiari, assistente della zona 3 del Governatore del Distretto 2120 Gianvito Giannelli.
Treggiari parte dalla commozione dei ricordi personali e familiari “ chi di noi foggiani non ha ascoltato da un familiare i racconti di quei terribili eventi?” e porta il saluto affettuoso del Governatore Giannelli, impossibilitato a partecipare ma che assicura la sua vicinanza al Club e parte dall’art. 11 della Costituzione, nata sulle macerie anche della città di Foggia, che ripudia la guerra e sollecita la risoluzione dei conflitti in via diplomatica.
Sottolinea Giulio Treggiari, questa è una delle vie d’azioni del Rotary International, la promozione di una cultura di pace e la risoluzione dei conflitti. A questo scopo, prosegue, sono stati istituite le borse della pace e i centri della pace, per formare giovani leader preparati e competenti nella risoluzione dei conflitti internazionali.
Antonella Quarato
Il bellissimo servizio di Tonio Sereno su You Tube
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