DSC 4015

 

In una tranquilla e raccolta serata rotariana, il 4 aprile scorso, Rossella Palmieri ha presentato e conversato con la sottoscritta della sua ultima fatica letteraria “Pirandello e la medicina”. Il suo ricco curriculum è stato introdotto dal Presidente Angelo Corbo.

 

Rossella Palmieri è Professore di Letteratura italiana presso il dipartimento di Studi Umanistici, e non ha scritto un romanzo o un racconto ma un saggio dietro il quale c’è un accurato lavoro di ricerca e di studio.

La scrittrice ha confessato di essersi posta la domanda se valesse la pena scrivere ancora del famoso drammaturgo siciliano, considerata anche la produzione di nuovi studi in occasione del 150 ^ anniversario dalla nascita del Maestro siciliano.

E proprio da Pirandello ha ricevuto la risposta, poiché lo scrittore invitava a non porre mai un punto fermo, semmai un punto interrogativo in questo eterno divenire che è la vita.

Per questo ha deciso di percorrere strade ancora inesplorate, come quella della malattia organica e della medicina, che, fatta eccezione per la malattia mentale, non erano state ancora sufficientemente indagate.

Ci troviamo di fronte ad un Pirandello estremamente competente in campo medico e all’interno del tessuto letterario della sua opera, in particolar modo le Novelle, ben si inseriscono, malattie, strumenti medici e rimedi.

Molto interessante è il riferimento ad un prezioso strumento, una guida ottocentesca, il Dizionario dei termini antichi e moderni delle scienze mediche, che, ci piace pensare possa essere stata consultata anche da Pirandello stesso.

C’è una chicca tecnica, in appendice al testo oltre al consueto indice dei nomi e delle opere citate troviamo un puntuale ed accurato indice delle condizioni di rilevanza medica, degli organi colpiti e dei rimedi che rende molto più semplice la consultazione e che, non che serva, rafforza quel che già sappiamo della scrupolosità dell’autrice.

Ci troviamo di fronte ad un Pirandello che, nonostante un’apparente freddezza e meticolosità svela un’empatia con il paziente, un com-pathos, una vera compassione per la sofferenza del malato sia per il suo aspetto fisico sia per come sofferenza dell’animo.

Perché se al medico spetta il compito di spiegare le cause della malattia e di individuarne il rimedio, al letterato spetta il compito di indagare il senso ontologico, il perché del perché, in un discorso che non può essere banalmente etichettato come psico somatico, ma che inevitabilmente affronta il tema del rapporto tra esteriore ed interiore.

Molti gli spunti forniti dagli interventi dei soci presenti in un breve ma intenso dibattito che ha dato il termometro del grande interesse per l’argomento trattato.

Antonella Quarato

DSC 4024

logo-rotary-3

                          P. IVA: 94037450718

 

 

Area riservata

Login