4 copia copia copia copia copia copia

In un'atmosfera suggestiva e in un clima di grande allegria e desiderio di stare insieme si è svolta martedì 18 dicembre la consueta Festa degli Auguri del Rotary Club Foggia, un appuntamento molto importante per i rotariani del Club.

 

La serata è stata resa particolarmente piacevole dalla presenza degli zampognari e di canti natalizi della tradizione eseguiti mirabilmente dal duo Giustina Ruggiero e Michele Dell'anno. TRa questi " Quanno nascette ninno", scritto da San Alfonso De' Liguori, a Deliceto, la notte di Natale del 1774 e diventato poi la celeberrima " Tu scendi dalle Stelle".

Il Presidente Angelo Corbo ha affidato a queste parole il suo augurio natalizio che ha offerto ai presenti con un omaggio, occasione di sostegno alla Fondazione " W ALE" onlus.

12 copia copia

AUGURI FESTIVITA’ NATALIZIE 2018

Gentili Ospiti, care amiche e cari amici rotariani e rotaractiani,

siamo giunti alla cena di fine anno e come da consuetudine desidero porgere a tutti i miei più cari auguri.

La Festa degli auguri costituisce uno dei momenti più sentiti e significativi del Club.

Non ci sono relatori esterni e non si affrontano problemi tecnici, scientifici o economici, il tema dell’incontro è più umano ed universale: un momento di riflessione su “pace, amicizia, solidarietà, tolleranza…” nella tradizione e nell’ambito dei principi del Rotary.

Purtroppo, il Natale “consumistico” è il Natale dei nostri tempi, dove il Presepe diventa sempre più piccolo, e l’albero addobbato ed illuminato sempre più grande.

Questo fenomeno sembra quasi che ci voglia fr dimenticare tutti gli avvenimenti tragici dei nostri giorni nonché della vera essenza della Festività che vede il Bambino Gesù nascere in una modesta capanna.

È il Natale della pubblicità asfissiante, dei grandi magazzini del vendere e del comprare a tutte le ore, senza sosta, dell’apparire più che dell’essere.

Questo non deve essere il nostro Natale:

c’è il Natale religioso per chi crede che il vero Natale ricorda la nascita di Gesù e che, per essere percepito nel suo significato più autentico, ha bisogno di silenzio, riflessione ed intimo ascolto.

Vi è però anche un altro Natale.

Quello che noi qui vogliamo festeggiare: è quello dei Valori!

I Valori a cui mi riferisco sono quelli della Famiglia, della Fratellanza, della Pace e della Solidarietà: è il nostro Natale di rotariani, nel quale ci riconosciamo, credenti o non credenti.

Il Rotary, infatti, si lega ai valori etici della vita e del comportamento. L’etica delle regole sarà, nel prossimo semestre di quest’anno rotariano, il tema cui desidero dare maggior rilievo senza tralasciare, naturalmente, i programmi già avviati.

Mi viene alla mente che anche un anno fa ci siamo scambiati in questa stessa sede gli auguri di Pace, Prosperità e Serenità.

Purtroppo, l’anno che sta per concludersi ci ha dato non Pace, ma guerre in tanti Paesi, non ci ha regalato Prosperità ma ci ha mostrato una grave crisi economica che ha coinvolto tutto il mondo e che non ha certo rasserenato gli animi, creando notevole ansia per il futuro di tutti noi.

Allora quale Augurio fare se ormai da vari anni sembra che le cose vadano sempre per il verso sbagliato, nonostante gli Auguri e i progetti che ogni persona esprime.

Credo che l’unico Augurio da formulare sia quello di non perdere la Speranza:

sperare che l’uomo riscopra quei valori di Moralità, di Solidarietà, di Bontà che debbono essere al primo posto per garantire buoni rapporti fra uomo e uomo, tra famiglia e famiglia, fra nazione e nazione.

Sperare che i potentisi rendano, finalmente, conto che è indispensabile porre fine alle guerre, cessare di considerare gli esseri umani come pedine di terribili “War Games”, dimenticare la parola “attentato” anche se, proprio qualche tempo fa hanno perduto la vita cinque operatori umanitari che operavano per il progetto Polio Plus, senza dimenticare gli ultimi aberranti episodi di cui abbiamo tutti triste conoscenza.

Sperare che non si leggano più sui giornali terrificanti notizie di omicidi di cui spesso sono vittime donne indifese.

Sia, la nostra, una Speranza di vedere nel susseguirsi dei corsi e dei ricorsi che hanno caratterizzato la storia dell’umanità, un periodo di tranquillità, dove il Bene prevale finalmente sul Male, dove ogni essere umano considera gli altri senza distinzione di razza o di credo religioso, dove ogni uomo si adopera, secondo le proprie capacità e possibilità, affinché questo strano mondo imbocchi finalmente la via giusta.

Per i giovani la Speranza è che la scuola contribuisca in modo determinante ad una valida formazione culturale tanto da poter assicurare loro una certezza di lavoro e, per coloro che vogliono intraprendere la strada della ricerca scientifica l’augurio è lo Stato possa mettere a disposizione risorse sufficienti ad impedire la fuga dei cervelli all’estero.

Sicuramente la possibilità di un lavoro potrà togliere dall’ozio tanti giovani allontanando il rischio di cadere nelle reti della droga, dell’alcool e della delinquenza.

Vogliamo sperare che non si disperda mai il concetto di Famiglia intesa non solo come ambiente dove trovare cibo e riposo ma anche come rifugio dai mali del mondo dove si può ricevere consiglio e conforto.

La nostra Speranza è che rimanga sempre vivo il culto dell’amicizia che per noi rotariani rappresenta uno dei pilastri fondamentali su cui poggiano i nostri Club: grazie all’Amicizia e alla stima reciproca che legano i Soci tra loro sono state realizzate opere di service grandiose come il progetto “Polio Plus”.

Siamo in periodo natalizio e torno con il pensiero al Presepe di quando ero bambino: i preparativi cominciavano molto tempo prima e per noi era un divertente impegno che occupava la nostra mente ed i nostri cuori…altri tempi! Altri profumi di dolci di Natale fatti in casa, di muschio, di arance e di resina di abete tagliato di fresco, altri momenti con la famiglia raccolta, bambini festosi che correvano per la casa divertendosi con i regali desiderati da tempo, letterine di buoni propositi che venivano regolarmente disattesi.

Erano altri Natali, ma il Presepe, per i non credenti, mantiene intatti i suoi valori di significato universale: l’augurio di Pace in terra agli uomini di buona volontà, l’integrità della Famiglia e la Solidarietà umana rappresentata dai pastori che, poveri, offrono i loro modesti doni a chi si è fatto più povero di loro.

Concludo questi pensieri con la preghiera che pronunciò Papa Giovanni Paolo II davanti al Presepe “Bambino Gesù, asciuga le lacrime dei fanciulli, accarezza il malato e l’anziano, spingi l’uomo a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di Pace”.

Buon Natale e Buon Anno a tutti

Angelo e Palma

  

logo-rotary-3

                          P. IVA: 94037450718

 

 

Area riservata

Login