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Amicizia. cultura, attenzione e valorizzazione del territorio, temi cari al Rotary International, si sono fusi nell’interclub tra il Rotary Club di Foggia e il Rotary Club di Manfredonia, in collaborazione con lo Sporting Club Siponto, in una serata dal titolo “ Progetto Siponto Antica” il 10 luglio scorso nel Giardino delle Feste dello Sporting Club.

I numerosissimi ospiti sono accolti da una luna quasi piena e dai presidenti dei tre sodalizi organizzatori, Giulio Treggiari e Maria Teresa Labonia, rispettivamente dei club Rotary di Foggia e Manfredonia e Dominique Dellisanti, presidente dello Sporting Club Siponto.

La serata si apre con l’onore alle bandiere e l’ascolto degli inni, cui segue il saluto di Dominique Dellisanti, padrona di casa che, con il suo benvenuto, racconta di come questa iniziativa abbia mosso i primi passi alla fine della scorsa estate e che per mesi si sia lavorato per organizzarla.

 

E’, invece, Maria Teresa Labonia, Presidente del Rotary Club di Manfredonia a salutare le numerose autorità rotariane, civili e militari intervenute. Dal Governatore Distrettuale, Luigi Palombella con la signora Anna, al P.D.G. Sergio Di Gioia con la moglie Annamaria, agli assistenti distrettuali per Foggia e Manfredonia, Fabio Di Gioia e Lina Giordano, ai Presidenti dei club Foggia Giordano e Foggia Capitanata, ai presidenti Rotaract di Foggia e Manfredonia, al sindaco di Manfredonia e al Comandante della Capitaneria di Porto di Manfredonia e a tutti i soci rotariani e dello Sporting Club intervenuti.

Maria Teresa, calabrese e residente a San Giovanni Rotondo, scherzosamente riferisce di aver sentito parlare di una strana malattia chiamata “sipontite” che colpisce quanti hanno la fortuna di trascorrere un po’ di tempo da queste parti, una malattia inguaribile ed endemica che spinge chiunque ne sia colpito ad amare questa terra e a desiderare di occuparsene e valorizzarne la bellezza e la ricchezza archeologica e cede la parola a Giulio Treggiari, promotore della serata.

Tutto nasce -ci racconta Giulio Treggiari- da una passeggiata nel corso della scorsa estate durante la quale era risultata evidente la condizione di abbandono e degrado dei preziosi lavori di scavo effettuati negli anni precedenti e il conseguente desiderio di parlarne per attirare l’attenzione sulla necessità di occuparsene e al più presto. L’esigenza di una protesta si è però, per una volta, trasformata nell’opportunità di festeggiare l’arrivo dei più di 20 milioni di euro di fondi europei stanziati per il ripristino e la cura dei beni archeologici di Manfredonia e Siponto. La riflessione sulla ricchezza di quanto presente sul territorio e sulla necessità della sua migliore manutenzione -continua Giulio - è anche l’occasione per ricordare il lavoro svolto da un’amica e archeologa foggiana di fama internazionale, la dottoressa Marina Mazzei, scomparsa prematuramente dieci anni fa, alla quale si deve la “riemersione” alla luce delle numerose testimonianze del passato di cui si parlerà durante la serata.

Graditissima la presenza del Governatore del Distretto 2120 del Rotary International, Luigi Palombella, che ha salutato molto affettuosamente e calorosamente i soci rotariani e dello Sporting intervenuti, augurandosi di poter anch’egli contrarre la rara ed endemica malattia chiamata “sipontite” cui si è fatto riferimento in apertura di serata. Una malattia che porta gli ospiti di questa località balneare, a ridosso di Manfredonia, a non volerla abbandonare e a occuparsi con amore e dedizione delle bellezze paesaggistiche e culturali che la riguardano.

Un tema che riprende il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, assicurando il suo impegno per Siponto ed esprimendo la speranza che i residenti estivi e quelli permanenti, finalmente integrati, possano considerare questo luogo, dalle origini antiche e importanti, non solo come la loro casa ma come il luogo delle proprie radici.

Proprio a queste origini richiama Giulio Treggiari, sottolineando come sia importante “proteggere il passato per arricchire il futuro” e invita la dottoressa Ginevra D’Onofrio, della soprintendenza ai beni culturali, ad esporre quanto è stato fatto e quanto si dovrà fare per il parco archeologico sipontino.

L’attenzione viene riportata sugli scavi e su chi questi scavi li ha fortemente voluti e portati avanti con passione e dedizione. Attraverso slides e commenti di Ginevra D’Onofrio viene illustrato il lavoro di Marina Mazzei, le sue preziose scoperte e il cammino che l’ha portata alla redazione del volume Siponto Antica nel quale ci racconta di una terra, la sua e la nostra terra, di una storia, la sua e la nostra storia della quale siamo eredi e dobbiamo sentirci curatori e difensori.

Per l’occasione è stato ristampato un opuscolo realizzato dall’archeologa scomparsa che illustrava una parte degli scavi e delle scoperte rilevanti della zona e che era andato ormai esaurito e di cui è stato fatto dono a tutti i presenti.

Neanche un po’ di pioggia scoraggia il numeroso pubblico intervenuto e dopo una breve pausa di amichevole conversazione al coperto, si riprende con l’intervento del prof. Saverio Russo, ordinario di storia moderna e già direttore del dipartimento di lettere dell’Università di Studi di Foggia; chi meglio di lui, può dar voce a sua moglie Marina attraverso la lettura di alcuni suoi pensieri tratti dal volume Siponto Antica! Un ricordo delicato e sommesso che mette in evidenza la professionalità di un’archeologa che ha amato profondamente il suo lavoro e la sua terra, felice e “privilegiata” nel poter svolgere il suo lavoro proprio dove è sempre vissuta!

Le viene riconosciuta, alla memoria, dal Rotary Club di Foggia, la più prestigiosa onorificenza rotariana, la Paul Harris Fellow, consegnata al marito dal governatore distrettuale, Luigi Palombella.

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La prima parte della serata si conclude con l’intervento di Aldo Caroleo, presidente della sezione Archeoclub di Siponto, che illustra tutti gli interventi portati avanti nelle scuole e pone l’accento sull’importanza di un’azione di diffusione culturale che parta sin dalla più giovane età.

Far innamorare i giovanissimi del loro passato attraverso la conoscenza perché possano proiettarsi verso il loro futuro. Questo il leit motiv che riecheggia nell’aria, e Giulio Treggiari si cita ripetendo “dobbiamo aver cura di queste testimonianze della nostra antichità come della nostra casa e come periodicamente abbiamo cura di ritinteggiarla così dobbiamo preservare e conservare le testimonianze del passato!”.

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Dopo i saluti e gli omaggi floreali alle relatrici e alle signore intervenute, Tosca, raffinata e ricercata cantante con la D. Small Band, inizia la sua performance, ricca di suoni e di note, di parole e poesie; la sua splendida voce si eleva su quanto detto in varie lingue, come passeggiando, tra ballate popolari e folkloristiche e struggenti canzoni d’amore.

Antonella Quarato

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